UN APPELLO CADUTO NEL VUOTO (e il futuro della città

Noi l’avevamo già fatto, a Bergamo; ci avevamo già provato 2 anni fa, nel 2022: avevamo inviato a TUTTI I CONSIGLIERI COMUNALI (nessuno escluso, inviando la richiesta anche all’ufficio Protocollo del Comune) una segnalazione riguardo ai “costi nascosti” del consumo di suolo e un appello a presentare all’Ordine del Giorno una proposta di delibera URGENTE per l’inserimento nel bilancio comunale del “Corretto calcolo dei costi derivanti dal consumo di suolo“[1] .
Avevamo anche provveduto ad inviare ai media locali un comunicato stampa, che evidentemente non dev’essere stato giudicato abbastanza rilevante per la città da essere pubblicato sulle loro pagine: alla fine eravamo riusciti soltanto ad avere un posticino nella rubrica delle “Lettere” al quotidiano L’Eco di Bergamo.
E riteniamo quanto mai DOVEROSO ricordarvelo, il RISULTATO di quest’iniziativa:
📌 Non è mai pervenuta, da parte di nessun gruppo consiliare né singolo consigliere, alcuna mozione in tal senso[2] !

I risultati si sono visti, per esempio nella decisione di edificazione nel cosiddetto Parco Ovest 2 massacrandone morfologia e biodiversità rimanenti dopo lo sconvolgimento perpetrato e tuttora in atto al “Parco” Ovest 1. E si stanno vedendo anche nel nuovo PGT senza regole e solo apparentemente ambientalmente sostenibile, perché nella sostanza anche le cosiddette “riqualificazioni” urbane possono portare consumo di suolo.
Nel frattempo l’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha pubblicato il nuovo rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” 2023.
E il Forum Nazionale Salviamo Il Paesaggio – Difendiamo I Territori lancia una nuova campagna nazionale[3] sui danni economici per la collettività causati dal consumo di suolo basata sui dati ufficiali ISPRA: un debito ecosistemico e ambientale ma anche economico-finanziario derivante dalla perdita della risorsa suolo.
ISPRA ha aggiornato la quantificazione di tali costi in 88.000 euro annuali per ettaro derivanti dalla perdita dei servizi ecosistemici.

📌 Perché OGNI ETTARO DI TERRENO LIBERO:
– assorbe circa 90 tonnellate di carbonio
– è in grado di drenare 3.750.000 litri di acqua
– produce cibo per 6 persone per un anno
– garantisce habitat, legname, impollinazione, regolazione del clima, rimozione di inquinanti, protezione dall’erosione, regolazione del regime idrogeologico, disponibilità di acqua, purificazione dell’acqua.

Il suolo è uno “strumento” essenziale per contrastare il cambiamento climatico grazie ai molteplici servizi ecosistemici che è in grado di offrirci e garantire.
Basterebbe ricordare quanto siano drammaticamente attuali e concreti i costi conseguenti, per esempio, ad un’alluvione, una tra le tante emergenze che da sola rivela quanto la perdita di servizi ecosistemici (p. es. mancato drenaggio dell’acqua e distruzione di strutture) provochi spese enormi – o comunque le amplifichi – a carico della Pubblica amministrazione e della collettività tutta.
Il debito nazionale per la perdita di servizi ecosistemici in Italia negli ultimi 17 anni, calcola ISPRA, ammonta ora a 212 miliardi di euro.
Perché il costo non è soltanto dato dalla somma dei costi registrati annualmente dal 2006 al 2022, ma dal costo totale registrato fino all’anno precedente sommato al costo effettivo dell’anno in esame. Questo totale forma l’impressionante “debito” complessivo.
📌NOTA BENE 📌
Nel solo anno 2022 la città di Bergamo ha perso ben 12,75 ettari di suolo (dati ISPRA).
La perdita totale di servizi ecosistemici accumulata nel periodo 2006-2022 dovuta al consumo di suolo (79,17 ettari complessivi) ha un valore di 126 MILIONI DI EURO (125.999.280 euro).

La risposta a quest’emergenza che i signori Consiglieri Comunali, tutti quanti, avendone l’opportunità, hanno dato alla loro città nell’interesse pubblico e del bene comune è purtroppo nei fatti:
una risposta che NON C’È STATA ad un problema che ci riguarda tutti e coinvolge il futuro della città e la sua sostenibilità, anche economica, e vivibilità.

È giusto che ce ne ricordiamo, quando andremo a votare per il rinnovo dell’amministrazione comunale.

Il suolo che ci resta è il futuro della nostra comunità

Note:
[1] IL SUOLO È UNA RICCHEZZA, SE LO SI CONSUMA SI DIVENTA TUTTI PIÙ POVERI
[2] IL GIORNO È ARRIVATO
[3] SALVIAMO IL PAESAGGIO, DIFENDIAMO I TERRITORI