PROPAGANDA E PARTECIPAZIONE, IL CASO CASCINA PONCHIA

PROPAGANDA E PARTECIPAZIONE, IL CASO CASCINA PONCHIA
Partecipazione, ascolto, trasparenza, reti sociali, sono questi i mantra dell’attuale Amministrazione di Bergamo.
Ma la notizia di ieri, riguardante il futuro di Cascina Ponchia, racconta, come ormai troppe volte abbiamo visto in questi anni, tutta un’altra storia.
Per l’ennesima volta si imbastisce una trattativa privata – con soggetti e termini della questione tenuti riservati, malgrado l’edificio sia parte del patrimonio pubblico e ci si aspetti un coinvolgimento della città nelle decisioni che riguardano il futuro dell’immobile – e sembra rifiutata sistematicamente una anche minima interlocuzione con chi della questione si occupa da anni, in primis i cittadini del quartiere di Monterosso.
Ricordiamo che l’edificio è stato sequestrato nell’ottobre del 2020, ufficialmente per destinarlo a residenze protette per donne in difficoltà.
In seguito allo sgombero si era formato un comitato composto da abitanti del quartiere insieme ad alcuni degli ex occupanti.
Riportiamo qui la testimonianza di una residente, che trasmette, più di ogni nostra parola, il sentimento di molti cittadini bergamaschi nel merito della vicenda.
Scrive S.:
< < Mi rivolgo direttamente al Comune di Bergamo .
A persone di questa amministrazione che conosco anche personalmente a questo punto, e che non ho voglia di taggare perché sono troppo amareggiata. Mi sembra impossibile una tale mancanza di cura verso i propri cittadini.
Sono due anni che il Comitato Ponchia8, formato da cittadini residenti a Monterosso, cerca un dialogo con il Comune.
Abbiamo scritto comunicati, lettere dirette, non abbiamo mai usato un linguaggio offensivo né di chiusura, abbiamo utilizzato i luoghi scelti dal Comune stesso per la partecipazione dei cittadini come gli incontri PGT e quelli della rete sociale.
Abbiamo persino partecipato al bando Beni Comuni.
E il Comune non ci ha MAI risposto.
Nemmeno con una risposta negativa.
Che avrei di gran lunga preferito a questa indifferenza ad oltranza.
Ad uno degli incontri di rete, meno di un mese fa, ha partecipato anche “l’Assessore all’innovazione, semplificazione, servizi demografici, sportello polifunzionale, tempi urbani, servizi cimiteriali, partecipazione e reti sociali” che non ha portato NESSUNA prospettiva per la Cascina Ponchia e oggi esce questa risposta via stampa?
Perché non volete coinvolgerci?
Perché non volete nemmeno dialogare con noi?
Perché non volete ascoltare punti di vista di vostri cittadini?
Siamo cittadini dai 30 ai 50 anni, paghiamo le tasse, i nostri figli frequentano le scuole di questa città, lavoriamo, contribuiamo e partecipiamo a iniziative del territorio… perché non ci volete neppure parlare?
Sono così delusa e amareggiata.
Pensavo che questa Amministrazione un po’ di riguardo lo avesse.
Qualcuno mi ha chiesto “Ma tu davvero ti aspettavi che qualcosa cambiasse? Ma tu davvero ti aspettavi una risposta? Ma ci credevi sul serio?”.
Sì, cazzo, sì.
Me l’aspettavo.
Sì, ci credevo. > >
#cascinaponchia #benecomune