Le indicazioni date dall’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, per gli spostamenti nei centri urbani ai tempi del Coronavirus sono chiare: andare il più possibile a piedi o in bicicletta. Queste modalità di spostamento sono raccomandate perché sommano due diversi benefici: garantiscono il distanziamento sociale e al contempo permettono alle persone di svolgere attività fisica salutare anche in un momento in cui l’accesso allo sport e alle attività ricreative è limitato o non accessibile.
E ora che, con la partenza della ‘fase 2’, l’ACCESSO AI MEZZI PUBBLICI risulta notevolmente LIMITATO dalle misure di distanziamento, molte città si stanno attrezzando. Per questo il 24 aprile, con un certo anticipo sulla ripartenza, avevamo inviato (e protocollato) una LETTERA ALL’ASSESSORE ALL’AMBIENTE E MOBILITÀ Stefano Zenoni chiedendogli se e quali misure (e in quali tempi) il suo assessorato avesse approntato per risolvere i problemi legati alla mobilità in correlazione con l’emergenza Covid-19 nei prossimi mesi.
All’alba del 7 maggio, NESSUNA RISPOSTA PERVENUTA. Come, del resto, non risulta pervenuta alcuna misura concreta per una diversa gestione della mobilità cittadina nella fase 2 già in atto (a parte l’annullamento delle ztl fino alla fine di questa settimana).
Dobbiamo quindi aspettarci che i cittadini si arrangino da soli ricorrendo al proprio mezzo privato e aumentando il traffico di una città che già si trova in un’area fra le più inquinate d’Europa e con un conseguente tasso di mortalità per malattie respiratorie e cardiocircolatorie fra i più alti?INTANTO …
A MILANO l’amministrazione sta spingendo per convincere i cittadini a non riversarsi in strada con le proprie auto e a scegliere mezzi più sostenibili e molto meno ingombranti (bici, eBike e monopattini). I PRIMI LAVORI di adeguamento della viabilità cittadina a queste nuove modalità SONO GIÀ PARTITI.
A BOLZANO puntano tutto sulla bicicletta: «si cercherà di potenziare l’offerta e renderla più vantaggiosa rispetto all’uso dell’auto privata, sia per i privati che per le aziende» – afferma l’assessore provinciale alla mobilità – «per il futuro della nostra provincia dobbiamo evitare che si torni all’uso dell’auto privata. La sfida è pensare e vivere un nuovo tipo di mobilità».
A BOLOGNA il sindaco ha annunciato incentivi per la mobilità sostenibile per evitare che la città venga invasa da oltre 200.000 auto in più al giorno.
FIRENZE punta sul trasporto pubblico e sulla mobilità green con l’ampliamento massiccio della rete ciclabile e il potenziamento della sharing mobility individuale (nuove bici a pedalata assistita, monopattini, scooter).
Il comune di ROMA per incentivare la mobilità sostenibile nella ‘Fase 2’, ha approvato il primo piano straordinario per la realizzazione di 150 km di nuovi percorsi ciclabili transitori sulle principali vie della città e su altri itinerari strategici, con l’obiettivo di promuovere un’alternativa all’uso dell’automobile privata, soprattutto negli spostamenti brevi, anche integrati col trasporto pubblico. Verrà realizzata in tempi rapidi una rete interconnessa di corsie ciclabili in gran parte nel lato destro della carreggiata, mediante sola segnaletica orizzontale e verticale.
NAPOLI ha annunciato un nuovo corso all’insegna delle due ruote: «stiamo lavorando per organizzare una mobilità alternativa con meno macchine e in cui punteremo molto sulle bici» dice il sindaco De Magistris.
PALERMO punta alla realizzazione di corsie straordinarie per incentivare l’uso delle biciclette ed evitare l’inquinamento da traffico. «La necessità di tutelare la salute sarà ancora di più la priorità della nostra attività amministrativa – ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando – e per questa ragione il piano d’azione sull’ambiente e la mobilità sarà uno strumento necessario per il governo della città».
«Il virus si è confermato una sorta di esternalità negativa dell’inquinamento – aggiunge l’assessore all’ambiente e alla mobilità – anche gli investimenti infrastrutturali, in primis il tram, saranno decisivi per migliorare la qualità degli spostamenti e contemporaneamente serviranno a rilanciare l’economia cittadina».
Il #ComunediBergamo starà forse aspettando che le cose si risolvano da sé?
Di seguito il testo della lettera inviata all’assessore Zenoni: