#Fase2 LETTERA ALL’ASSESSORE ALL’AMBIENTE E MOBILITÀ

In vista dei problemi di mobilità correlati alla “Fase due” dell’emergenza Coronavirus, abbiamo inviato al protocollo del Comune la seguente lettera:

Alla c.a. dell’Assessore all’Ambiente e Mobilità

Stefano Zenoni e p.c.alla c.a. del Sindaco Giorgio Gori

In vista dell’ormai prossima scadenza del ‘lockdown’, il 4 maggio, e del passaggio alla cosiddetta ‘Fase 2’ delle misure di contenimento del contagio da coronavirus, anche nella nostra città si pone urgente il problema di quale modello di mobilità sarà opportuno adottare per evitare che la curva dei contagi torni a impennarsi.

Visto che l’imperativo è e rimarrà quello di garantire il distanziamento fra le persone, contestualmente alla riapertura graduale delle attività produttive ed economiche sono previste misure di contingentamento dei passeggeri sui mezzi pubblici. II responsabile della task force predisposta dal governo in vista della fase due di gestione dell’emergenza, Vittorio Colao, stima che, in conseguenza alle misure di distanziamento, gli utenti del trasporto pubblico potranno essere il 15% di quelli che si registravano precedentemente all’emergenza Covid-19.

Il rischio è che questo possa causare a breve un’impennata dell’uso dei mezzi privati negli spostamenti con gli annessi problemi di traffico ed inquinamento. Del resto è prevedibile che, proprio per timore di un possibile contagio sui mezzi pubblici, i cittadini tenderanno a prendere in massa l’automobile.

Per questo motivo l’incentivo ad una circolazione tramite mezzi non inquinanti e non ingombranti quali le biciclette e le ebikes risulta essere una delle misure più consigliate, da più parti, per la ‘fase della ‘ripartenza’.

Questo diviene ancor più necessario in un’area come quella in cui si trova la città di Bergamo, che risulta fra le più inquinate d’Europa e con un conseguente tasso di mortalità per malattie respiratorie e cardiocircolatorie fra i più alti. A maggior ragione si rende necessario date le recenti statistiche di maggior mortalità e letalità del Covid nelle aree maggiormente inquinate.

Va anche considerato l’impoverimento di un’ampia fascia della popolazione a causa del lockdown che ha comportato per molti l’impossibilità temporanea di lavorare, se non addirittura la perdita stessa del lavoro: per alcune di queste persone i costi da sostenere per l’uso del mezzo privato potrebbero diventare insostenibili.

SI PONE QUINDI NON SOLO L’ESIGENZA DI INCENTIVARE L’USO DI MODALITÀ DI TRASPORTO PERSONALE AGILI, POCO COSTOSE E NON INQUINANTI, OLTRE CHE ATTE A GARANTIRE L’OPPORTUNO DISTANZIAMENTO FRA LE PERSONE, MA ANCHE QUELLA DI GARANTIRE CHE TALI SPOSTAMENTI DEI CITTADINI POSSANO AVVENIRE IN SICUREZZA (ove per sicurezza si intende anche quella stradale).

È notizia recente che Legambiente ha scritto ai sindaci delle città italiane indicando loro un pacchetto di 5 misure sostenibili e concrete per ripensare la mobilità in città in tempi di Covid-19.

Fra le misure proposte leggiamo:« La bici è il mezzo che permette il migliore distanziamento: per cui è ora il momento di realizzare percorsi ciclabili temporanei (con segnaletica orizzontale e verticale) lungo gli assi prioritari e le tratte più frequentate, riservando lo spazio per poi dotarli di protezioni e passaggi esclusivi mirando a trasformarli nei mesi successivi in vere ciclabili. È la soluzione che stanno praticando già diverse città del mondo: da Montpellier con una striscia di vernice e cordoli di protezione con conetti provvisori, a Berlino allargando le piste ciclabili con nuove strisce laterali. Stesse misure decise a Bogotà, a Vancouver, New York, Boston e Parigi. In Nuova Zelanda il Governo ha deciso di finanziare queste misure da parte dei Comuni. Questi interventi sono a costo quasi zero e le risorse per realizzare vere ciclabili ci sono: nella Legge di Bilancio 2020 sono stati stanziati 150 milioni di Euro per il co-finanziamento di percorsi ciclabili urbani. Cosa aspetta il Ministero delle Infrastrutture a emanare il Decreto che fissa i criteri per l’erogazione dei fondi? Intanto però i Comuni si possono preparare, in modo da avere progetti seri da candidare e un piano da cui “si evinca la volontà di procedere allo sviluppo strategico della rete ciclabile urbana”, come sottolinea la Legge, in modo che nel 2021 possano partire i cantieri. E che si tratti di reti ciclabili fatte bene, magari copiando il format della Bicipolitana di Pesaro e replicandolo ovunque »

Per riprendere uno degli esempi riportati da Legambiente, a Bogotà, capitale della Colombia, sono stati aperti 76 km di piste ciclabili temporanee per ridurre l’affollamento sui mezzi pubblici e prevenire in questo modo la diffusione del Coronavirus.

«La bicicletta, – si legge in un comunicato dell’ufficio della sindaca Claudia López Hernández – essendo un mezzo di trasporto individuale, rappresenta una delle alternative più igieniche per la prevenzione del virus, specialmente in questa fase nella quale è raccomandato di evitare contatti diretti e assembramenti». La sindaca stessa ha spiegato che Bogotà sta affrontando una “triplice minaccia”: cattiva qualità dell’aria, malattie respiratorie stagionali e il Coronavirus; insieme, questi elementi potrebbero mettere troppo sotto pressione il sistema sanitario.

«Non possiamo sopportare questa pressione», ha detto la sindaca.Un timore del resto più che giustificato, alla luce dei recenti ed impressionanti accadimenti luttuosi verificatisi nella nostra città.

La vicina città di Milano si sta preparando alla nuova fase con iniziative volte ad incentivare l’alternativa all’uso dell’automobile favorendo la circolazione a due ruote.

Il Comune di Milano sta predisponendo «atti e progetti per mettere in strada circa 35 km di nuovi percorsi ciclabili, da aggiungere ai poco più di 200 già esistenti, in un tempo compatibile con l’emergenza. E i primi saranno realizzati in maggio e giugno 2020», ha dichiarato l’assessore alla mobilità Granelli.

Si richiede pertanto se e quali misure, e in quali tempi, il Suo assessorato abbia approntato per risolvere i problemi legati alla mobilità in correlazione con l’emergenza Covid-19 nei prossimi mesi.

Bergamo, 24 aprile 2020 Comitato Bergamo Bene Comune

#mobilitàsostenibile